San Genesio

Appunti sparsi: psicologia dell’arte


GENIO E FOLLIA
E’ uno stereotipo del senso comune, secondo HUDSON, che il creativo sia anche folle per un vecchio problema di rapporto tra:
• genio e follia,
• pensiero divergente e devianza.
I personaggi eccezionali:
* nel momento del travaglio creativo,
* in momenti particolari della loro vita,
mostrano, secondo alcuni psichiatri europei:
• forme di alienazione mentale,
• patologie sessuali,
• delinquenza,
• forme bizzarre di condotta.
PER LOMBROSO la genialità è espressione di psicosi generativa.
PER GALTON alcune famiglie presentano in modo ricorrente abilità speciali come se il GENIO fosse ereditario.
Oggi questa concezione è superata, non c’è un legame stretto fra genio e follia, anzi gli individui con gravi disturbi psichici sono:
• improduttivi,
• disorganizzati.
Oscillazioni modeste del tono dell’umore favoriscono la produzione.

PER ROTHENBERG il creativo è un GIANO bifronte.

PER BRUNER il creativo è colui che con la propria attività riesce a suscitare sorpresa.

DOMANDA sui processi psichici che sono alla base delle attività fondate sulla rappresentazione artistica:
* ricorso all’ espressività: l’ opera d’arte è espressiva poiché veicola significati non convenzionali,
* ricorso all’ambiguità e alla complessità: caratteristiche queste che inducono il fruitore verso atteggiamenti esplorativi volti a superare attraverso una soluzione la contraddizione percepita,
*ricorso al pensiero creativo o divergente: forma di pensiero legata al processo primario (Freud) il quale si sottrae al principio di realtà obbedendo al principio di piacere,
*passaggio a diversi livelli di realtà: fantasia e oggettività con la possibilità di passare da uno all’altro,
*passaggio dal concreto al simbolico: all’inizio si gioca con i materiali quasi per caso poi gli stessi vengono organizzati per far nascere qualcosa di nuovo,
* ricorso alla bellezza in quanto l’estetica rappresenta una forma di piacere,
* valorizzazione della comunicazione interpersonale fra artista, opera e destinatario.

DOMANDA SU:
elenca e commenta almeno 4 dei sei metodi che vengono usati in campo psicologico per attribuire significato all’opera d’arte:
– non usare esclusivamente il metodo biografico;
– valutare la convergenza degli indizi che provengono dallo studio di diverse opere dello stesso autore:
– valutare la convergenza degli indizi che provengono dallo studio di diverse produzioni dello stesso autore: opere, scritti, comportamenti pratici;
– puntare l’attenzione sugli aspetti di ambiguità: contrasti, incongruenze dell’opera, come indizi di significato latente,
– puntare l’attenzione sull’opera individuandone le caratteristiche se si tratta di opere realiste ad esempio tenere conto della differenza tra forma e contenuto o se si tratta di opere astratte individuare caratteristiche come l’espressività.
– Utilizzare come materiale proficuo per le indagini le osservazioni e le spiegazioni che i percettologi sono in grado di proporre.

DOMANDA SU:
differenza tra creatività primaria e secondaria – la creatività primaria contiene tutti quegli oggetti che rivoluzionano il nostro modo di vedere e pensare (esempio il pensiero freudiano).
– la creatività secondaria contiene gli elementi che fanno riferimento a qualcosa di preesistente e sono elementi che rappresentano o la semplice copia di un modello esistente, o elementi in cui troviamo un minimo di differenziazione rispetto ad un modello già esistente (esempio il pensiero dei seguaci di Freud).

DOMANDA SU
la differenza di gusto tra i fanciulli e gli adolescenti e la spiegazione psicologica data a questa differenza:
– i fanciulli preferiscono le immagini armoniche come quelle di Caravaggio; immagini che sono una rappresentazione fotografica della realtà. A livello psicologico la spiegazione di tale preferenza è data dalla volontà del fanciullo di distanziarsi da elementi conflittuali e contraddittori.
Gli adolescenti preferiscono invece le immagini contraddittorie, disarmoniche, come l’urlo di Munch, poiché esse sono l’espressione della loro realtà psichica interna conflittuale e contraddittoria.

RICERCATORI DEL GUSTO ESTETICO NEL FANCIULLO.
HANNO SEGUITO TRE ORIENTAMENTI:
• descrittivo – comparativo, con rilievi empirici sulle forme del disegno infantile;
• psicometrico, l’attività grafica si sviluppa in parallelo all’età;
• simbolico – interpretativo. Valorizza le qualità espressive del disegno.

DOMANDA SU:
BONAIUTO E LA SUA INDAGINE.
Fece un’indagine su tre bambini: Marino, Flavia, Gabriele, fino alla loro adolescenza.
Bonaiuto dice che offrendo materiale ed occasioni adeguati si anticipa la comparsa degli scribilli intenzionali: cerchio, come figura chiusa e figura umana.

DOMANDA SU:
IL DISEGNO.

E’ ogni attività produttiva o immagine prodotta di oggetti su una superficie.
Un reattivo proiettivo molto importante per l’analisi del disegno infantile è il test dell’albero, della casa, della figura umana, della famiglia.
L’EVOLUZIONE GRAFICA avviene attraverso quattro gradini:
• produzione intenzionale di scarabocchi, gli scribilli;
• schematismo, l’età dell’oro del disegno infantile fino ai 9 anni;
• realismo convenzionale,
differenziazione con una produzione quasi artistica.
RICCI ha scoperto il bambino artista.
La figura umana nel bambino è: innovazione creativa.
LA TRASPARENZA si ha quando il bambino comincia ad inserire un oggetto o una figura umana in un contesto che in parte dovrebbe nasconderli, ma che in realtà li lascia intravedere in trasparenza.
E’ un espediente naif che scompare quando il bambino inizia ad usare, mentre disegna, il PRINCIPIO DEL COMPLETAMENTO PERCETTIVO: gli oggetti si completano dietro ad altri oggetti. Il bambino scopre i piani.
Il bambino nell’evoluzione del suo gusto estetico è attratto da forme semplici e colori vivaci.
ARNHEIM, percettologo della gestalt, considera il disegno infantile NON MECCANICA COPIA DAL VERO, ma TESTIMONIANZA DIRETTA di come la percezione e l’immaginazione operano nel bambino.

DOMANDA SU:
CONTRIBUTO DI ARNHEIM ALL’ARTE VISIVA.
Arnheim applicò la prospettiva della psicologia della gestalt alle arti visive. Arnheim sostenne la struttura essenzialmente visiva del pensiero. Arnheim applicò costantemente il metodo dell’osservazione fenomenologica mettendo in evidenza le connessioni fra pensiero visivo e capacità di pensare e produrre in modo creativo.

TEORIA DELL’ESPRESSIONE

Si basò sull’ISOMORFISMO, cioè somiglianza di forma fra:
• il livello delle caratteristiche fisiche,
• quello della capacità percettivo – strutturali e quello dei significati.
Nell’isomorfismo c’è attività strutturale tra:
• la gentilezza del braccio e della mano,
• la forma dell’immagine visiva e il significato del gesto.
ISOMORFISMO è CORRISPONDENZA BIUNIVOCA.

Il più alto valore estetico viene raggiunto con la rappresentazione dell’EMOZIONE DELLA RABBIA.

L’espressione è un contenuto primario della vita quotidiana di un artista e le qualità espressive sono i suoi mezzi di comunicazione.
La PERCEZIONE DELL’ESPRESSIONE, secondo Arnheim, può determinare fenomeni di RISONANZA, dovuti spesso allo stato d’animo del protagonista:

FENOMENI DI RISONANZA

SONO:
* le contraddizioni espressive che sono la coesistenza e l’intreccio di significati contrapposti: l’assassino può parlare con voce secca o con voce dolce;
* la somiglianza,
* i contrasti,
* l’esibizione del contrario quando i contenuti da esprimere sono censurati o problematici ma l’osservatore addestrato riesce a leggere , per trasparenza, il significato nascosto.

Tradizionalmente SENSI e INTELLETTO vengono distinti, Arnheim risolve questa distinzione nell’UNITA’ DI PENSIERO: il pensiero è sempre percettivo ed è sensibile cioè legato ai sensi o comunque coglie il senso.
* INTUIZIONE, cioè senso e percezione;
* e INTELLETTO, cioè pensiero e intelligenza non sono facoltà diverse, ma aspetti della stessa funzione, cioè la modalità del pensiero percettivo. Devono sempre cooperare fra di loro e per sempre perché sono comuni a tutte le attività dell’uomo. Caratteristica dell’intuizione è la POLIDIMENSIONALITA’, caratteristica dell’intelletto è la MONODIMENSIONALITA’ o LINEARITA’.

La POLIDIMENSIONALITA’ è il procedimento del pensiero quando si occupa dell’insieme dell’interazione reciproca.

La MONODIMENSIONALITA’ porta all’isolamento delle varie parti e le ordina in sequenza.

DINAMISMO DELLA RAPPRESENTAZIONE:
il movimento è ciò che colpisce l’attenzione del fruitore.
Rappresentare il movimento in un’opera artistica è difficile poiché essa è di per sé statica. ARNHEIM però studia come si può rappresentare ovvero attraverso la rappresentazione degli oggetti lungo la diagonale, rappresentazione di immagini contraddittorie e attraverso la rottura delle parti della figura.

DOMANDA SU:

INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI FATTI CON STUDI SU RAGAZZI.

Il Primo studio è stato fatto su 14 ragazzi e ragazze in età dagli 8 ai 10 anni, nazionalità italiana, residenza in Roma. Nel corso delle operazioni di selezione è apparso che le immagini possono dividersi in due categorie contrapposte:
* immagini armoniche = che esibiscono contenuti quieti e distensivi veicolati da forme spesso curvilinee, colori chiari o brillanti, composizioni equilibrate con l’aspetto sereno, rassicurante a volte giocoso (Botticelli, Raffaello, Michelangelo);
* immagini conflittuali = contenuto triste o violento, aspetti mimici e gestuali espressivi di emozioni negative, forme angolate, contrasti strutturali e cromatici, colorazioni cupe o basate su tonalità definibili come seriose e allarmanti (la matrigna di Biancaneve).
I risultati sono stati:
* prestigio dell’artista attribuito come valore;
* corrispondenza alla realtà valutata positivamente;
* disprezzo di anomalie rispetto agli schemi mentali comunemente condivisi;
* preferenza colori accesi, gradevoli con sfumature.
Complessivamente è emerso fra gli indicatori di comfort:
• l’impiego di aree colorate ampie
• sfumature;
• colori caldi e brillanti;
• colori pastello;
• tracce grafiche indicative di leggerezza e morbidezza gestuale;
• contorni colorati.

Complessivamente è emerso fra gli indicatori di stress:
• soluzioni acromatiche;
• riduzione delle aree cromatiche;
• uso di colori considerati allarmanti (viola, grigio, nero, verde-oliva);
• colori freddi, saturi;
• contrasti violenti privi di sfumature.
Poiché la percezione e l’uso dei colori risultano particolarmente connessi con il mondo delle emozioni e delle pulsioni, come pure contribuiscono al riconoscimento di questi contenuti affettivi, le contrapposizioni reperite indicano la cooperazione di due tendenze:
* da un lato si manifesta l’interesse a difendersi dalle emozioni negative e cioè dagli stati di sofferenza e a favorire il contatto con esperienze positive,
* dall’altro lato si manifesta la tendenza ad una puntuale coerenza di collegamenti fra contenuti affettivi e il linguaggio grafico-pittorico.

Nelle età di latenza, potremo concludere, l’apprezzamento estetico è particolarmente ancorato al bisogno di difendere se stessi dal sovraccarico di conflitto, provocato da situazioni di aperta contraddizione rispetto a schemi mentali, norme e aspettative.

Il secondo studio è stato fatto su 56 ragazzi dei medesimi livelli di età, sia maschi che femmine. Qui si sono analizzate le possibili relazioni sulle rievocazioni di vicende personali conflittuali (stress) o distensive (confort). Somministrazione di schede che chiariscono il significato attribuito agli aggettivi bello e brutto.
Risultati:
* oggetti ed eventi venivano considerati belli in modo molto simile ai contenuti dei “disegni di confort” della ricerca precedente.
Il punto di partenza della ricerca si fonda sull’assunto che le strutture affettive e cognitive, specifiche di ogni singola fase dello sviluppo, contribuiscano a differenziare esperienza estetica nelle diverse età.
Si sono considerate tre diverse fasi dello sviluppo:
* il periodo di latenza,
* la pre-adolescenza ,
* l’adolescenza.
La Ricerca: si propone di indagare se e come le preferenze estetiche dei maschi e delle femmine di diverse età divergono con riferimento a diversi stili di espressione pittorica.
i risultati sono stati:
* Soggetti della scuola elementare = valutazioni positive alle immagini armoniche.
* Soggetti della scuola media = inversione nella valutazione della scala originale/non originale: le immagini disarmoniche sono giudicate significativamente più originali di quelle armoniche.
* Soggetti scuola superiore = più interessanti a immagini disarmoniche rispetto a quelle armoniche.
Preferenze:
per quanto riguarda le preferenze in generale l’opera preferita è di Raffaello, mentre quella che piace di meno in assoluto è l’opera di Bacon.
Per quanto riguarda le preferenze nello specifico nel gruppo degli adolescenti l’opera preferita è il grido di Munch che è caratterizzata in modo estremo da distorsioni formali, dall’uso violento e aggressivo del colore e dal veicolare la carica drammatica del problema esistenziale tipico dell’età.
L’insieme delle considerazioni effettuate porta a concludere che il gusto estetico sia nettamente ancorato all’organizzazione di personalità tipica della fase evolutiva attraversata.

DOMANDA SU
ESPERIENZA ESTETICA.

L’esperienza estetica è una particolare emozione che può presentarsi isolata o anche accompagnata o infine commista ad altre emozioni suscitate dalla situazione (oggetto, evento) in concomitanza con disposizioni personali; l’esperienza estetica si accompagna al rilievo di valenze affettive altamente positive dell’immagine, dell’oggetto o dell’evento, con il quale tale esperienza è vista in relazione (la causa).
Dunker afferma che dall’esperienza estetica vengono ben distinti:
* i piaceri sensibili (dati da cibi, bevande, fiori, oggetti d’uso)
* e i piaceri legati al buon compimento di un’attività.
In certi casi l’esperienza estetica sembra accompagnarsi ad una sorta:
* di distanziazione psichica,
* di filtraggio,
* di distacco,
* di derealizzazione della realtà contemplata.
L’immagine estetica si porrebbe ad un livello di realtà intermedio fra l’oggettività e la fantasia. L’esperienza estetica risulta accompagnarsi all’impressione di sospensione del tempo.
l’esperienza estetica ha un decorso ciclico:
*attivazione,
* acme,
* saturazione,
* estinzione.
BONAIUTO E IL GODIMENTO ESTETICO.

Bonaiuto ha precisato che l’evenienza del godimento estetico è legata alla soddisfazione della complessa costellazione motivazionale che caratterizza tale individuo colto nel suo particolare momento funzionale; ha osservato che l’esperienza estetica sembra comparire allorché un oggetto, il quale presentava una costellazione di motivazioni dominanti insoddisfatte, reperisce appunto una condizione in cui gli è possibile ottenere la soddisfazione e simultanea delle esigenze che lo caratterizzano.

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