di Rita Ottaviani
Il mio primo viaggio a Londra risale al 1996. Ma era già da un po’ che “viaggiavo” per Londra, se considerate che da piccola vedevo e rivedevo “Mary Poppins” e “Pomi d’ottone e manici di scopa”… e poi il film “Il giro del mondo in 80 giorni”, di cui ricordo vagamente la scena di qualcuno appeso all’orologio del Big Ben. In seguito, verso gli anni ’80, gli anni della mia adolescenza, giravo per Oxford Street dove anche le band che io amavo, in primis i Duran Duran, si facevano vedere. A scuola non ho mai studiato inglese, purtroppo vivendo in un paesino avevo la sventura di studiare francese (mi piaceva molto, ma sapevo non mi sarebbe stato molto utile in giro per il mondo), e non ho in seguito mai fatto un corso “serio” di inglese, ma alcuni corsi divertenti in biblioteca comunale e presso una scuola in un paese limitrofo.
Ma la “scuola” più importante sono state le canzoni dei miei cantanti preferiti, cantavo per casa a squarciagola “Save a prayer” e “Wild boys”, senza sapere minimamente cosa dicessi… e storpiando le parole, come ancora faccio!
Questo preambolo per dire che Londra mi ha affascinato da sempre, addirittura il mio cartone animato preferito, giapponese, era però ambientato in parte in Inghilterra: a Londra Candy Candy studiava presso una scuola che sembrava proprio molto simile alla Stephen Tower del Parlamento.
Il primo viaggio e quelli che si sono succeduti sono stati viaggi da “turista” e come tutti ho iniziato a visitare i posti più turistici, le piazze, i musei, le vie commerciali, qualche chiesa, ma non troppe, perché sono a pagamento e a Londra tutto costa troppo… se non sei pratica di come e su cosa risparmiare. Poi piano piano, insieme a mia madre e a mia sorella, abbiamo sviluppato una vera e propria passione per questa splendida città e ora vado a Londra almeno una volta ogni tre mesi, anche solo per 3 o 4 giorni. Il bello è che da qualche anno andiamo su per gli eventi speciali, come il giubileo della Regina, le nozze di Will e Kate… oppure per degli eventi particolari come la mostra temporanea al Victoria and Albert Museum su Hollywood Costume. Oppure mia sorella ed io saliamo per dei concerti, come quello indimenticabile dei Coldplay allo stadio dell’Arsenal o quello di Robbie Williams alla Wembley Arena. Insomma, ogni scusa è buona per andare… e quando vado mi piace sentirmi a casa. Un fenomeno che mi succede è evidente dalle foto, che comunque faccio sempre in minor quantità, perché uno quando sta a casa non è che tira fuori continuamente la macchina per fotografare! Nelle foto sono sempre sorridente, è come se avessi una paresi… è come se nell’aria di Londra ci fosse un qualcosa che metta sempre il buonumore: io mi sento rinascere, ogni volta che vado. Sono sensazioni, non si possono spiegare bene a parole… perché tante volte mia zia Maria, che mi vede partire, mi dice: “Ma che ci trovi di così bello là?”. Tutto, ci trovo: i parchi, la gente, l’atmosfera, il caos e la tranquillità, i negozi, i servizi precisi, i viali, le case con le colonnine bianche tutte uguali, i tanti mercatini, i ponti, le passeggiate lungo il fiume, le chiese di Wren, le statue di personaggi a me sconosciuti, i monumenti ai caduti sulla Whitehall, la statua di Nelson che ti scruta dall’alto della colonna in Trafalgar… questo è quello che ci trovano tutti i turisti ed anche io… poi rifletto e so che ci trovo molto di più.
Qualche giorno fa con mia madre siamo tornate a Londra per qualche giorno, per vedere la festa del compleanno della Regina, che loro festeggiano in giugno perché, in teoria, dovrebbe essere bel tempo. La festa si chiama “Trooping the colour”, ne ho sentito tanto parlare e finalmente ho potuto partecipare, trovando un buon posto davanti il palazzo di Saint James, sul Mall.
A parte questa occasione turistica tutto il resto che abbiamo fatto lo abbiamo fatto quasi da residenti: è questo ciò che mi piace fare dopo tanti viaggi a Londra. Mi piace perdere tempo per le vie, entrare da Sainsbury’s quasi tutti i giorni e comprare tutte le schifezze più british. Ci siamo fermate quasi ogni giorno da “Boots”, una specie di farmacia dove trovi davvero di tutto, e ogni giorno ci serviva qualcosa! Mi piace prendere il 24 sempre alla solita fermata e osservare la città che si muove intorno a me… vedere il flusso continuo di gente che esce dalla metro di Victoria per riversarsi in Victoria street, mentre al centro, davanti al Victoria Palace (dove da anni danno il musical di Billy Elliot, stupendo), unica costruzione rimasta in piedi, tutto è in via di rifacimento. Mi piace arrivare a piedi a Belgrave road, che per noi rappresenta quasi un indirizzo di residenza, al numero 47, dove c’è il nostro hotel, gestito da due gemelli di origine maltese, molto simpatici, ormai quasi di famiglia. La domenica ci piace fare una piccola sosta a Westminster Cathedral per la S. Messa e io do anche una sbirciatina al negozio della Clarks all’angolo dove trovo sempre qualche bella offerta e qualche “sale”. Vorrei fermarmi sempre da Krispy Kreme per una buona “donught iced glaced”, ma non ce la faccio mai, perché a colazione Peter e Bernard ci preparano sempre troppe cose (english breakfast). Va a finire che entriamo sempre da WHSmith per una bottiglia d’acqua, un giornale inglese, qualche rivista di viaggio e un gratta e vinci, hai visto mai dovessimo vincere una marea di sterline per farsi casa a Chelsea, o anche a Richmond, mi accontenterei. A volte ci fermiamo per una pausa da Costa o da Ritazza, ma soprattutto a me piace Starbuck’s, so che il loro frappuccino è costoso, ma ne prendo uno tall e lo prendo “caramel macchiato”, il mio preferito… e lì puoi stare ore e nessuno ti dice niente, collegandoti anche a internet, portandoti il tuo pc… oppure passi il tuo tempo leggendo un buon libro. Come dicevo, a Londra amo prendere i mezzi pubblici, ma soprattutto i bus a due piani, se il tragitto è lungo salgo di sopra, mi piace così tanto guardare il viavai dall’alto! Amo di meno l’underground, perché non puoi vedere i parchi, le piazze, le vie e i giardini. So che però è molto comoda per andare da un capo all’altro e alcune sono proprio belle a vedersi. Sulla linea verde, quella che in genere prendo di più, c’è la fermata di Sloane square che è elegante anche in sotterranea con tutte quelle piastrelle verdi e bianche… mentre sulla linea Jubilee, grigia, ho paura a salire sulle scale mobili, in quanto a Westminster, per esempio, è stato tutto rinnovato da Norman Foster, l’archistar, ed è pieno di vuoti!
Tesco e l’acqua di Nepi
Da un po’ di tempo sapevo che stava per arrivare a Londra l’acqua di Nepi. Siamo andate a vedere al Tesco vicino Covent Garden già in novembre, ma non c’era. Stavolta abbiamo ritentato… siamo state più fortunate! Al grido di giubilo di mia madre la gente si è girata e io a dire a tutti che era l’acqua che proveniva dal nostro paesello! Fa effetto vedere scritto “Nepi” nell’altro posto al mondo in cui il tuo cuore ha messo radici!
Un gelato a Leicester square
Io adoro Leicester square, è la piazza della musica, degli spettacoli, dei ‘red carpet’ quando ci sono le prime dei film, ci sono tre grandi cinema, vicino ad uno c’è la gelateria di “Ben and Jerry”, una catena americana che fa del buon gelato, io adoro quello col caramello e noci pecan, ma non è male nemmeno quello coi brownies e il cioccolato. Le prime volte che andavo a Leicester square andavo per turismo: guardavo le impronte delle mani messe dagli attori inglesi (fra tutti il mio preferito Jude Law, che in seguito ho avuto la fortuna di conoscere!), giravo per la piazza senza fare niente, facevo la fila al box del TKTS per prendere i biglietti dei musical a metà prezzo… in seguito mi soffermavo alle panchine del parco al centro della piazza, per una pausa dopo le spese pazze, oppure andavo a fare un giro al grande negozio delle M&M’S, aperto da pochi anni. Ora, invece, vado a Leicester square per mangiare alla mia steak house preferita e per prendere un gelato, seduta al tavolino, come se stessi a Nepi. Che bello guardarsi intorno e rilassarsi!
Un panino a covent garden
Altro posto in cui vado sempre, da trenta viaggi a questa parte, è Covent Garden: la piazza, i negozietti, gli artisti di strada, la chiesetta di Saint Paul col suo giardino rilassante, il museo dei trasporti dove vado solo per vedere il bellissimo negozio, le bancarelle del Jubilee market e poi le vie intorno, Rose street, il “Lamb and flag” dove ho mangiato più volte, te lo trovi davanti all’improvviso… e poi Long Acre, dove fermarsi ad una delle librerie più belle del mondo, fosse altro perché incentrata sui viaggi. Una volta vi comprai tre mappe di zone di Londra relative all’800… pensate un po’! Covent Garden, nonostante il caos che c’è, per noi è anche luogo di incontri, spesso qui ci troviamo con i nepesini o gli italiani in generale che dobbiamo incontrare. Ultimamente c’è una cosa in più che mi attira a Covent Garden: la catena americana “Shake shak”, che avevo conosciuto a NYC, fanno un cheeseburger con salsa shake shak da leccarsi i baffi!
Ristoranti inglesi
Dice: “Ah, vai a Londra, sai quanto mangerai male!”. E invece sfatiamo questi luoghi comuni: a Londra si può mangiare di tutto, da una buona pizza alla cucina etnica di tutto il mondo, al cibo inglese, a chi piace, come a me! Spesso negli anni abbiamo provato vari ristoranti, alcuni suggeritici dalle location dei film a me più cari, tipo il ristorante panoramico che si trova alla National Portrait Gallery, che abbiamo visto in “The Closer” con Julia Roberts e Clive Owen. Lì ho mangiato “Cod with baby spinach”… che poi sto fatto che gli spinaci siano “Baby” mi fa tanto sorridere! Poi siamo ormai diventati degli habituè di “Fish!”, si trova proprio accanto alla cattedrale di Southwark, vicino alle bancarelle del Borough Market… è un ristorante troppo carino, la cucina è a vista, si mangia, dal nome, soprattutto pesce. Il ricordo delle loro aragoste è indelebile! Ultimamente abbiamo scoperto “Porters” in zona Covent Garden dove ho mangiato della carne dentro delle pie saporitissime, con carne stufata nella birra. E per ultimo abbiamo provato “The Rules”, dice il più antico di tutta la città: è un ristorante chic-kitch allo stesso tempo, ampi specchi lo rendono più grande, il servizio è impeccabile, esiste un “dress-code” per andare. Alle pareti vedi mille caricature intervallate ogni tanto da foto originali della famiglia reale nei vari periodi storici… interessante! La cucina è favolosa, da provare!
Pub
Vabbè l’elenco sarebbe lunghissimo e non lo faccio, ho già citato il Lamb and Flag dove ho sempre mangiato benissimo, soprattutto le “Cumberland sausages and potato mash”, io adoro il loro purè di patate, non so perché, ma ha un altro sapore rispetto a quello che mangio a mensa a scuola! Le salsicce sono un po’ troppo piene di pepe, per i miei gusti, ma si sa che loro mangiano molto di più speziato. Altro pub dove ho lasciato un pezzetto di cuore è quello su Fleet street, dove c’è anche la sedia che occupava il mitico dottor Johnson, quello di: “Chi è stanco di Londra è stanco della vita”, per intenderci. Il pub è “Ye olde chesire cheese”, noi ci mettiamo sempre alla prima stanzetta e lì una volta ho capito che devo proprio migliorare il mio inglese e la comprensione, se non voglio di nuovo rischiare di mangiare un “Kidney pudding” per poi rifilare il rognone a mia sorella, bleah! In un altro vicino Victoria station abbiamo dato appuntamento a degli amici italiani e abbiamo passato una bella serata, solo che ora al suo posto ci sono macerie e “men at works”! Un altro pub è quello sito nella piazza di Covent Garden, “Punch and Judy”, una volta ho rischiato di perdere l’aereo per attendere il loro dolce, la chocolate fudge cake with custard cream, la mia preferita!
Afternoon tea
Quando uno va a fare l’afternoon tea al Ritz fa una cosa da turista. Io che sono andata ben tre volte potrei prendere l’oscar… ma ogni esperienza è stata esilarante. La prima volta mia sorella, infischiandosene del “dress code”, indossava le crocs ed ha dovuto inventare un problema al piede, per cui l’anziano maggiordomo l’ha accompagnata alla Palm court e poi al bagno per disabili, così non ha dovuto fare le scale per andare a quello delle signore! La seconda volta siamo andate per il Jubilee della regina e ci hanno dato un cadeau, all’aeroporto quando hanno visto la scatolina con scritto “Ritz” pensavano a un gioiello, hanno controllato e quando hanno trovato un piattino di porcellana hanno storto il naso! La terza volta siamo andati tutti e quattro, papà compreso: lui che non porta mai cravatta e giacca si è dovuto piegare e mettersi una giacca che gli han dato al guardaroba… quella volta da lasciapassare abbiamo usato le mie Jimmy Choo perché sia mio padre sia mia sorella non avevano tenuto conto del “dress code”. Comunque continuiamo ad andarci solo per i loro scones, ho provato tanti altri posti, ma come i loro non ne ho trovati.
Altri posti dove ho fatto l’afternoon tea: il Savoy, ambiente molto elegante; da Fortnum and Mason, dove già il colore delle stoviglie è una poesia (tra il turchese il verde, il loro colore classico); da Sanderson, dove abbiamo fatto il tè di “Alice e il Cappellaio Matto”; da Berkeley, il mio preferito, perché era il “fashionistea”, il tè con le tartine e i dolcetti a forma di scarpe, borse, abiti… wow!
E poi ancora: il tè al The Browns e si potrebbe allungare la lista, ci piace proprio ogni volta cambiare e provare. Per un tè buono ma non costoso si può andare anche alla sala da tè di fronte ad Harrods… noi lo facciamo spesso.
Passeggiate lungofiume
Una delle cose che mi piace di più a Londra, prendere un bus, arrivare fino ad un punto, scendere, attraversare il ponte sul fiume e iniziare a passeggiare. In genere la passeggiata più gettonata e anche più turistica è quella del Southbank che da qualche anno hanno risistemato, è molto lunga, inizi da Westminster bridge e puoi arrivare fino al Tower Bridge, ma puoi anche andare oltre… arrivare alla zona di Shad Thames, i vecchi magazzini, tutto riconvertito in negozi, cafè, ristoranti. E poi si arriva ad uno dei miei musei preferiti, il Design Museum, dove mia sorella entra esclusivamente per i tramezzini al cetriolo e io per le mostre temporanee. Lungo il cammino nel Southbank c’è di tutto: teatri, pub, gallerie come la Hay’s gallery, velieri, la Oxo tower, la Tate Modern, gli alberelli con le lucette, le bancarelle con i libri usati, la London Eye… le panchine, i “Wharf”… tutto! E non c’è niente di meglio di un giro da quelle parti per respirare l’aria di Londra.
Poi si può andare con la metro a Richmond, amo andarci di domenica, c’è un’aria di festa la domenica a Richmond. Da lì puoi prendere il bus che ti porta sulla collina e da lì a piedi entri nel parco di Richmond… oppure in estate puoi arrivare sulla riva del fiume e lì prendi una decisione ardua: o girare per il lungofiume e prendere uno dei foothpath che ti portano tramite la campagna fino al villaggio di Petersham oppure fare direttamente una sosta al pub “The White Cross”. In alternativa puoi prendere il battello proprio lì davanti e andare fino ad Hampton Court Palace, il palazzo di re Enrico VIII. Il viaggio lungo il fiume è una vera esperienza, si cambia battello e si prende uno di quelli antichi con la pala, si fanno delle soste perché si devono aprire delle chiuse e poi si vede proprio il tipico paesaggio inglese che vedi nei quadri, ville neopalladiane, salici piangenti, i meandri del fiume, il verde dei campi… il paradiso!
Ultima passeggiata scoperta in ordine di tempo, da Hammersmith bridge fino a Chiswick, forse meno frequentata dai turisti, ma molto affascinante, anche qui pausa nei pub come “The Dove”, con terrazza sul fiume, si incontrano aironi, germani reali e cigni… e poche altre persone. Si arriva al villaggio di Chiswick dove ancora fanno la birra “London pride” e dove sulla High street puoi fare il giro dei charity shop. Due parole in più sulle “Charity”, sono un qualcosa che da noi non esistono, negozi dove tutto costa poco, anche scarpe e vestiti di marca, vintage… gioielli, giochi, oggettistica varia, tutto a metà prezzo e più o perché usati o perché di campionario… e il ricavato va alle varie organizzazioni onlus che ci sono dietro. Io all’inizio ero titubante, non mi andava di comprare roba usata, ma poi mi sono lasciata tentare ed ora ho nell’armadio un vestito da sera che mi è costato solo 50 sterline, aspetto l’occasione per indossarlo qui in Italia, in Inghilterra non avrei problemi, loro ad ogni minima occasione si vestono così!
Parchi
I parchi, i “Royal parks”, la mia passione. Credo di averli visitati tutti e posso fare una mia personale classifica di gradimento:
– al primo posto Saint James park, vicino al Mall, vicino a Buckingham palace, ma anche così lontano da tutto. Ha il suo bel laghetto, dal ponte si fanno foto ottime. C’è un isolotto coi pellicani, ci sono mille nidi di mille uccelli diversi, i fenicotteri, puoi trovare gli aironi cenerini… le aiuole fatte sul modello di quelle di John Nash… le panchine per riposarsi e mangiare i sandwich… ogni volta che passo di là e mi incontro con i londinesi che in giacca e cravatta vi passano per raggiungere gli uffici penso: “Ma questi lo sanno quanto sono fortunati a scendere dalla metro S. James, passare per il parco e raggiungere magari Piccadilly street?” e dentro di me faccio il paragone con il mio percorso tra via Turati e via Aldo Moro, non che io non stia bene dove sto… però!
– Al secondo posto Hampstead Heath, vastissimo e anche fuori mano, ci devi andare appositamente, io amo andarci passando dalla parte più a nord, ci sono stata a dire il vero solo una volta, passando per Kenwood house (location del film ‘Notting Hill’), che ho anche visitato all’interno, poi siamo andati verso i ponds e siamo poi arrivati al villaggio di Hampstead, molto pittoresco (ricordo in un pub un gatto nero su un sedile, sembrava aspettare una birra). La cosa più bella di questo parco è la vista che si ha di Londra… stessa cosa se si va a Primrose Hill.
– Al terzo posto Richmond park perché lì se si è fortunati si possono vedere i cervi liberi… una cosa favolosa!
– Al quarto Regent Park, è proprio bello, ci sono le statue, le fontane, le aiuole di tulipani, il teatro all’aperto, ma soprattutto c’è il “rose garden”, quando è il periodo della fioritura questo parco schizza al primo posto della classifica delle preferenze.
– Hyde park, Green park e Holland park li metto insieme… il primo è il più grande e ha un fascino tutto suo, in particolare amo fermarmi a vedere gli scoiattoli e mi è piaciuto vedere alcuni spettacoli e vedere sullo schermo gigante le immagini relative alla festa fatta per il giubileo. Green park lo uso come area di passaggio per andare verso Piccadilly street, lì ti colpisce il fatto che tutto davvero sia verde… anche le sdraio bianche e verdi che mettono a tua disposizione per goderti un po’ di sole. Holland park è particolare, ha l’orangerie e il giardino giapponese, ma soprattutto delle aree per i cani che non ho visto da nessuna altra parte.
– Per ultimo cito i Kensington gardens, dove vado soprattutto per andare davanti a Kensington palace, essendo io una nostalgica di Lady D. E poi una volta sono andata a mangiare al ristorante dell’Orangerie, da non sottovalutare.
Per finire, una parola sui mercatini: è turistico andare a quello di Portobello, a Notting Hill, il sabato. Ma è da andarci, anche per comprare qualche cianfrusaglia a poco prezzo, come spesso faccio io. E’ meno turistico andare a Notting Hill gli altri giorni della settimana, trovare i mercatini delle verdure e i negozi di dischi in vinile accanto a quelli di tatuaggi… oppure andarci per il Notting Hill Carnival ad agosto… mitico! Il mercatino che mi piace di più sono le “Stables” a Camden Town, le vecchie stalle risistemate, c’è di tutto, dai vestiti vintage, alle borse, all’antiquariato, al modernariato… bello! Lì vicino poi ci sono una miriade di altri mercatini e negozi, e il canale che scorre nelle vicinanze, che bello andare da lì a Little Venice, magari mangiando una fetta di carrot cake su una houseboat!
Poi si può andare un giorno a Brick lane dove senti i profumi orientali e mangi una bagel al formaggio e salmone oppure alla carne affumicata, oppure vai a Petticoat Lane, o ancora meglio vai la domenica mattina al mercato dei fiori, al Columbia flower market, dove non sai dove guardare, tra bancarelle di fiori e negozietti carini!
Ma il mio preferito in assoluto rimane il Borough market dove trovi le bancarelle di tutte le cose da mangiare, da quelle provenienti dall’Inghilterra ai salumi italiani, i formaggi francesi compresa la raclette, che io assaggio sempre, poi c’è la paella spagnola, i formaggi inglesi, il pane e le focacce, le olive greche… di tutto! E dall’altro lato c’è il mercato vero e proprio con il banco della macelleria, la pescheria, la frutta… e come questo ne puoi trovare in ogni quartiere, da Greenwich, a Spitafields a Smithfields… e ancora tanti e tanti!
La mia Londra è tutta qui, in queste parole, fatte di immagini, sensazioni, odori, fotografie della mente e del cuore, quelle più incancellabili.