Ritratti

Una scuola intitolata al maestro Vincenzo Caramadre


Una vita nella scuola


 

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Inizia un nuovo anno scolastico. Nei primi giorni del nuovo anno di questa Italia che va a rilento e ha sempre più bisogno di esempi, pubblico questa nota. Si tratta di una sintesi di “una vita nella scuola”.
Non è facile per chi scrive raccontare brevemente di questo avvenimento speciale che riguarda il maestro Vincenzo Caramadre.
Sono figlio di insegnanti, maestri appunto, e ho respirato da sempre l’aria della scuola, dentro e fuori dai suoi edifici. A Scuola andavo già prima del tempo. Essendo allergico alle tonache nere delle suore che gestivano l’asilo, mio padre fu costretto a portarmi in classe con lui, e mentre vedevo i bambini del suo ciclo alla lavagna ragionare di aree e sottoinsiemi, disegnavo i miei bei panorami colorati e le stagioni che vedevo passare da dietro la finestra.
Così, nella scuola sono cresciuto, imparando troppo presto che le arrabbiature che quel lavoro si porta con sé fin dentro le pareti domestiche, se fatto con passione, arriva persino a toglierti un padre. Il “maestro Caramadre”, come tutti chiamavano in paese mio padre Romeo, se ne andò in pochi mesi che non era ancora tempo, logorato da dentro da tante battaglie cui per carattere e temperamento aveva dato troppo seguito. Mia madre, anche lei maestra elementare, era la donna per cui Romeo lasciò il suo paese natale, trovando presto nella nuova collocazione un piacevole consenso e tanta collaborazione, supportata da stima e affetto spesso incondizionati, a partire dai genitori dei suoi alunni.
Ma il “maestro Caramadre”, nell’altro paese, quello lasciato per amore, quello di origine di mio padre, aveva un altro nome: Vincenzo, suo cugino.
“Zio Vincenzo”, come ero uso chiamarlo, era un signore d’altri tempi. Lo si capiva dai modi e anche dall’abbigliamento, che denotava una classe innata e un piglio vagamente aristocratico: sempre di un’eleganza misurata e con un qualche tocco eccentrico, un paio di guanti, un cappello, una sciarpa di seta.vincenzo_caramadre_giornale-locale

Come detto, avendo esperienza di insegnamenti e d’insegnanti, quelli che fanno del loro mestiere una questione di vita e di orgoglio ho imparato a riconoscerli subito, così come quelli che fanno semplicemente finta o la raccontano un po’ troppo.

Come tutti gli insegnanti che affrontano il loro lavoro con serietà e abnegazione, Vincenzo non era solo un istruttore o un docente, ma un vero maestro di vita.

Vincenzo Caramadre è stato un insegnante che ha lasciato il segno.
Legato indissolubilmente al suo territorio, in circa mezzo secolo di carriera Vincenzo ha saputo esprimere tutta la poesia melanconica di un ruolo che va scomparendo, quello dell’educatore. Lo ha fatto attraverso le opere e una vita che potrebbe essere presa ad esempio. Per testimoniare quello che più che un impegno di lavoro è un vero e proprio credo, ha usato le parole scelte con attenzione per rivolgerle negli anni agli alunni che lo hanno visto vicino alla sua cattedra, ha usato i colori delle sue tele che ritraggono il paese da cui i Caramadre hanno origine, ha sfruttato le parole del suoi racconti e dei suoi libri, spesso dati alle stampe a sue spese più per un rispetto amorevole e di tacita comprensione che il maestro aveva per la letteratura, che non per un’assente esigenza personale.
Vincenzo ci ha lasciati da poco (2014). Dietro di sé, oltre al ricordo delle sue amorevoli attenzioni per l’istruzione e l’impegno culturale, l’affetto delle tante generazioni che hanno visto i suoi baffi da dietro i banchi di scuola. Davanti, la testimonianza viva dei suoi interventi appassionati per migliorare la comunità di cui è stato parte attiva.

Dov’è la notizia?!

vincenzo_caramadre_articolo_giornaleQuella Scuola tanto discussa, quella dell’istituzione con la S maiuscola, ha deciso di restituire a un’intera famiglia una parte del sacrificio che le è stato dedicato, con passione e convinzione. Quello che spesso ci diciamo “sarebbe bello”, ma cui poi per strane ragioni non viene dato corso, è invece divenuto realtà: al maestro Vincenzo Caramadre verrà intitolata una sede scolastica.
Solitamente, nei piccoli comuni, è facile trovare personaggi di caratura nazionale nei nomi delle vie e degli istituti: i Garibaldi, i Mazzini, i Salvo d’Acquisto e così via. A volte, invece, i personaggi locali (per la storia di un luogo ben più significativi degli eroi nazionali) assurgono a esempio e futura memoria delle generazioni a venire. Anche se per le piccole gesta, nella storia di una piccola comunità le loro azioni diventano significative e per questo i lori nomi possono essere messi al riparo dall’oblìo, così, semplicemente, come in questo caso.
Il plesso della scuola elementare avrà dunque un nome tutto nuovo, quello del maestro Vincenzo Caramadre.
Grazie a una raccolta firme inviata agli uffici scolastici provinciale e regionale, partecipata dai suoi ex alunni, genitori e colleghi, oltre che dall’amministrazione, la scuola elementare (primaria; ndr.) del primo istituto comprensivo statale di Pontecorvo (Fr) sarà intitolata al maestro Vincenzo Caramadre.

“Stanotte ho dormito poco non perché ieri, 17 settembre 2012, scadeva il pagamento della prima rata dell’IMU (per la mia casetta ho pagato anche meno degli anni dell’ICI) bensì per un suggerimento avuto da Patrizia Danella.
Conosco la prof. da quando era una simpatica pinocchietta, i cui punti di vista non sempre coincidevano con quelli di papà Armando e di mamma Assunta. pontecorvo_1950
– Senti, Vincenzo, ma tu perché non provi a raccontare in un libro i tuoi anni d’insegnamento nella scuola?
Ma a chi vuoi che interessi la mia esperienza di maestro!
Come? Hai addosso quasi mezzo secolo di storia della scuola italiana.
Siccome non è il primo libro scritto su ordinazione, eccomi tuffato in questa nuova fatica…”.

Parte così l’ultimo tra i libri scritti da zio Vincenzo Caramadre, dato alle stampe in questi giorni in occasione di questo evento. Storie di scuola. Storie italiane, storie di famiglia.


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Cosa: intitolazione di una scuola al maestro Vincenzo Caramadre.
Dove:
Pontecorvo (Fr).
Quando:
17 ottobre 2015.
(Nella foto, da sx a dx: Romeo Caramadre – di profilo, Bartali – seduto, Vincenzo Caramadre).

A me, non potendo regalare titoli e onorificenze, i maestri Caramadre piace ricordarli così, con una foto che è l’emblema di un’Italia di altri tempi e che li ritrae giovani e sorridenti in un’occasione in cui lo sport, che tanto amavano come disciplina formativa e di vita, crea un momento conviviale, cristallizzato nell’inesorabile scorrere del tempo.

Federico