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GRETA SÌ, GRETA NO


Greta sì o Greta no? Il mondo si divide non tanto intorno a Greta quanto intorno agli argomenti di cui lei si fa paladina. Nel campo in cui gioca Greta, infatti, si sta svolgendo una partita decisiva in cui ognuno di noi, prima di scegliere da che parte stare, dovrebbe riflettere bene non solo su ogni aspetto di questa faccenda ma anche su ogni possibile evoluzione.

Molte polemiche si sono e si stanno levando dopo l’intervento di Greta Thunberg alla conferenza sul clima dell’ONU.

C’è chi ritiene che Greta abbia ragione e chi pensa che invece si sbagli e che l’uomo c’entri poco o niente con il riscaldamento globale.

Di solito quest’ultima categoria si fa forte delle affermazioni di ben due premi Nobel, Carlo Rubbia e Antonio Zichichi, i quali ci riferiscono dati inconfutabili che dimostrano, comunque, due aspetti molto importanti sul riscaldamento globale:

  • Il primo che la temperatura della Terra è sempre stata soggetta a variazioni termiche abbastanza ampie da produrre scioglimento o formazione dei ghiacciai polari.
  • Il secondo che le attività dell’uomo che producono i gas serra contano per non più di un 10% (secondo Zichichi, secondo altri si raggiunge il 20%) sull’aumento di temperatura del pianeta.

10% … ok. Ma quanto può influire un 10% in più?

Come ammesso dagli stessi scienziati nessuno può saperlo.

Proviamo però a immaginare questa cifra in situazioni reali.

Con una temperatura di 45 gradi (e in alcune zone d’Italia, quest’estate, si è arrivati a tali temperature) un 10% in più equivale a 50 gradi.

Ovvero qualcosa in più (!) della temperatura massima media (registrata nei mesi più caldi) del deserto del Sahara …!

Altro aspetto … se fa più caldo noi possiamo ripararci ma avete pensato agli effetti che potrebbe avere quest’innalzamento di temperatura sulle nostre colture?

Gli alimenti che troviamo sugli scaffali dei supermercati li diamo per scontati ma esistono colture che vengono letteralmente bruciati da caldo e siccità.

Quanti alimenti rimarranno disponibili? Attualmente la popolazione mondiale è stimata in 7,7 miliardi di persone, tra 10 anni le stime prevedono che saremo 9 miliardi … saranno sufficienti le risorse del pianeta per sfamarci tutti?

A questa posso rispondere. Già adesso non lo sono più. Il limite è già stato superato qualche mese fa, quando il fabbisogno alimentare mondiale ha superato il livello di produzione.

Quindi, ogni volta che sulle vostre tavole il cibo abbonda, potete (a ragione) ritenervi fortunati.

fiume prosciugato

E l’acqua?

Già adesso, in alcune zone d’Italia, molte fonti si sono prosciugate, ci sono laghi che hanno visto il proprio livello massimo scendere di parecchi metri e non è un mistero che le industrie che vendono acqua minerale sono costrette a scendere sempre più a fondo per sfruttare le fonti che hanno in gestione.

Come si evolveranno tutte queste situazioni quando la temperatura continuerà ad aumentare?

“Non possiamo saperlo” rispondono gli scienziati, “non me ne importa di saperlo” rispondo io.

Perché se esiste anche una minima possibilità che quel 10% possa fare la differenza tra la nostra estinzione e la nostra sopravvivenza già questo costituisce un ottimo motivo per fare ogni sforzo possibile al fine di ridurre le emissioni di gas serra.

E se qualcuno ci lucrerà sopra pazienza … sarà un lucrare comunque decisamente migliore rispetto a quello che in passato ha portato alla creazione di armi in grado di distruggerci tutti.

Quindi che sia pilotata o meno da qualcuno, che dietro la sua azione ci siano i poteri forti o quelli meno forti, che sia o meno un personaggio costruito … forza Greta.

Pier Alfredo Pica

Final Thoughts

Greta sì o Greta no? Il mondo si divide non tanto intorno a Greta quanto intorno agli argomenti di cui lei si fa paladina. Nel campo in cui gioca Greta, infatti, si sta svolgendo una partita decisiva in cui ognuno di noi, prima di scegliere da che parte stare, dovrebbe riflettere bene non solo su ogni aspetto di questa faccenda ma anche su ogni possibile evoluzione.

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